Italiani e chirurgia estetica: è (ancora) amore folle. In barba al Covid 19

Italiani irrimediabilmente attratti dalla chirurgia estetica. Al punto da riprogrammare i consulti, i trattamenti e gli interventi sospesi a causa della pandemia. Questa la prima conclusione cui è giunto lo studio “Pazienti e medicina estetica al tempo del Covid-19”, condotto nel mese di aprile dal gruppo SecurityMed. La seconda, non meno importante, riguarda il rapporto dei connazionali con la bellezza: pur con una maggiore attenzione verso la sicurezza e qualche condizionamento economico per i più giovani, donne e uomini del Bel Paese ritengono che investire per vedersi belli, soprattutto in viso, sia importante per sentirsi bene in questo momento difficile. 

SecurityMed è nato durante l’emergenza sanitaria: è costituita da «un gruppo che oggi conta oltre 1.250 medici estetici, chirurghi plastici, dermatologi e specialisti afferenti alla medicina estetica, creato per condividere conoscenze e strategie per pianificare la ripartenza in totale sicurezza», ha spiegato Bruno Bovani, chirurgo plastico di Perugia, tra i coordinatori dello studio. «La survey – recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista americana Aesthetic Surgery Journal – ci ha permesso di conoscere desideri, esigenze e percezione dei nostri pazienti, in modo da garantire, alla riapertura, servizi in linea con le aspettative del mondo post-Covid».

Quali sono queste aspettative appare chiaro dalle risposte fornite dal campione preso in esame dallo studio: oltre 8 mila tra uomini e donne, equamente distribuiti sul territorio italiano. Ebbene, la quasi totalità degli intervistati (92,8 per cento) con il ritorno alla normalità riprenderà a rivolgersi allo specialista: il 46,9 per cento lo farà nelle stesse modalità di prima, il 45,9 per cento con necessità di spiegazione dei protocolli di sicurezza. Per quanto riguarda le visite e i trattamenti già fissati prima del lockdown, il 45 per cento dei pazienti ha dichiarato di volerli riprogrammare subito, mentre il 23,4 per cento posticiperà per motivi economici. 

Fa eco una seconda indagine, questa volta condotta da MioDottore: la piattaforma specializzata nella prenotazione online di visite mediche ha analizzato il rapporto che gli italiani hanno con il proprio corpo, indagando la loro relazione con la chirurgia estetica. Il risultato? Quasi la metà degli utenti tricolore è attratta dal bisturi (43 per cento), mentre un quarto dei rispondenti (25 per cento) si è già sottoposto a un intervento di chirurgia estetica. Si tratta prevalentemente di donne over 45, che hanno scelto di modificare – in ordine di popolarità – seno (25 per cento), labbra (23 per cento) e naso (22 per cento). Tra i “ritoccati”, la quasi totalità (il 90 per cento) dichiara di essere felice della propria decisione e del risultato finale e, in particolare, il 63 per cento ripeterebbe l’esperienza sottoponendo a tale trattamento anche altre aree del proprio corpo.

La pandemia non ha influenzato le preferenze dei connazionali: la voglia di vedersi in forma non è venuta meno, semmai il contrario. A riprova l’esperienza dei medici a pochi mesi dalla riapertura dei rispettivi studi: «la domanda è rimasta stabile e i pazienti dimostrano fiducia nelle misure di sicurezza messe in campo», sottolinea Bovani. «Certo, la stagionalità è saltata: molti hanno cancellato o posticipato le ferie, perciò abbiamo avuto una consistente richiesta di procedure che normalmente d’estate sono poco praticate, come i trattamenti fotosensibilizzanti». 

Tra le parti del viso più spesso oggetto di “refresh” rientrano le palpebre – in modo particolare tra donne over 45 – labbra (23 per cento) e naso (scelto dal 43 per cento degli uomini). Per quanto riguarda il corpo, sul podio degli interventi più desiderati, a pari merito con le palpebre, c’è il seno, subito seguito dagli addominali – quest’ultimo anelato inaspettatamente più dalle donne che dagli uomini (85 contro 5 per cento).